Il trattamento fiscale del noleggio a lungo termine e delle auto aziendali in sintesi
Le aziende possono tirare un sospiro di sollievo, dopo il terremoto scatenato dall’ultima legge Finanziaria sulla fiscalità applicata al loro parco auto. L’estate ha infatti portato novità positive per le imprese. Da una parte l’Unione Europea è venuta incontro al governo, autorizzando a limitare al 40% la detrazione Iva sulle vetture aziendali, dall’altra il governo stesso ha fatto un passo indietro, riducendo i limiti sulla deducibilità delle imposte dirette, che rappresentavano un gravoso fardello per le aziende. Ora, i fleet manager possono finalmente guardare al futuro con maggiore serenità e chiarezza. Ecco, in sintesi, il quadro dei cambiamenti fiscali apportati negli ultimi tre mesi.
LA DECISIONE DELL’UE – Facciamo un passo indietro. La sentenza della Corte di Giustizia europea, pronunciata il 14 settembre 2006, stabiliva che, in termini di detraibilità dell’Iva, la normativa di casa nostra era in contrasto con la disciplina comunitaria e ha riconosciuto alle imprese il diritto al rimborso dell’Iva pagata e non detratta anche per gli anni passati. La percentuale di detrazione inizialmente ipotizzata dall’Ue era il 50%, una cifra conforme alle normative vigenti negli altri paesi europei, ma eccessiva, secondo lo Stato. Dopo un lungo tira e molla, la svolta è arrivata il 27 giugno scorso: il Consiglio ha autorizzato il governo italiano a limitare al 40% la detrazione Iva “sulle spese relative a veicoli stradali a motore non interamente utilizzati a fini professionali”. Una decisione che soddisfa le volontà del governo di limitare i rimborsi dell’Iva e che ha consentito la svolta positiva sulla deducibilità.
NUOVA NORMATIVA E RIMBORSI – In seguito alla sentenza della Corte Europea, lo Stato aveva infatti introdotto, per compensare gli esborsi, notevoli limiti sulle imposte, tra cui l’indeducibilità totale delle tasse dirette sulle auto non utilizzate come beni strumentali nell’esercizio dell’attività aziendale. Restrizioni che avevano suscitato la reazione preoccupata da parte delle imprese e delle associazioni di settore, considerata la grande crescita che i parchi vetture delle aziende avevano conosciuto negli ultimi anni. Il passo indietro dell’UE ha contribuito però a rasserenare la situazione: con una nuova legge, approvata il 3 agosto scorso e pubblicata il 17 agosto, lo Stato, infatti, ha di fatto annullato i limiti alla deducibilità, consentendo il ritorno a un regime simile a quello in atto prima della sentenza della Corte Europea. Ecco i cambiamenti apportati : - per le auto aziendali non strumentali viene riconosciuta una detraibilità IVA pari al 40%. - per le auto concesse in uso promiscuo (aziendale e personale) ai dipendenti, la deducibilità di tutte le spese sarà del 90%. La tassazione del fringe benefit – l’uso privato dell’auto aziendale – ritorna a essere determinata assumendo il 30% dell’importo corrispondente alla percorrenza di 15 mila chilometri, calcolato sulla base delle tabelle ACI. I rimborsi dell’Iva poi (230.000 domande presentate per 834 milioni di euro) di proroga in proroga si sono conclusi il 22 ottobre 2007, fatta eccezione per le grandi aziende che potranno richiedere il rimborso integrativo dell’IVA che scade il 15 novembre 2008. Al momento l’unica certezza è che questa IVA a credito delle aziende richiedenti non potrà essere compensata, ma non sappiamo ancora come verrà rimborsata dall’agenzia delle entrate…
PROSPETTIVE – Ripristinata la possibilità per le imprese di dedurre in buona parte le spese e la ridotta tassazione del dipendente, il fringe benefit e l’auto aziendale a noleggio tornano a essere un importante elemento nella politica delle imprese. La grande paura, nata negli ultimi mesi dello scorso anno, è passata e i fleet manager hanno accolto le ultime novità con soddisfazione. Lo testimoniano anche i numeri: secondo le rilevazioni dell’Unrae, infatti, negli ultimi mesi si è verificato un aumento notevole delle immatricolazioni di auto nuove a noleggio (stima +5% a fine anno). Ma per tirare le somme dobbiamo aspettare di conoscere i dati reali.
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